LA LOGICA DELL'APPROSSIMAZIONE

LA LOGICA DELL'APPROSSIMAZIONE NELL'ARTE E NELLA VITA

“Viviamo in mezzo all’approssimazione, diremmo quasi che senza approssimazione la nostra vita diventerebbe impossibile, e ancora maggiormente la nostra arte”

- Gillo Dorfles -

 

In occasione della XXI Esposizione Internazionale della Triennale di Milano, il Palazzo della Permanente ospita la mostra dal titolo La logica dell’approssimazione, nell’arte e nella vita.

Approssimazione come valore sul quale si fondano i diversi linguaggi espressivi, dalle arti visive al design, architettura, moda, musica, letteratura, fino ad arrivare alla cucina: saranno esposti opere e oggetti che da sempre accompagnano la nostra esistenza quotidiana.

L’allestimento, disegnato da Blumerandfriends, sarà un’esperienza multisensoriale che definisce una sorta di percorso all’interno dell’“approssimazione”: un’installazione giocata sulla geometria frattale (triangoli di Sierpinsky) e sui riflessi; uno strumento artificiale per approssimare la complessità grafica della natura in un gioco di riflessi fino al paradosso della perdita di confini. In mostra vi sono opere, tra gli altri, di Marcel Duchamp, Piero Manzoni, Arnaldo Pomodoro, Gabriele Basilico, Ugo Mulas, progetti di Mario Botta, Giancarlo Iliprandi, Alberto Meda, Renzo Piano, Denis Santachiara, Studio Azzurro, alcuni prodotti di Elio Fiorucci, fino ad arrivare a un inedito di John Cage, accanto alla ricetta originale del famoso riso con la foglia d’oro di Gualtiero Marchesi.

Ma anche la nostra vita quotidiana è organizzata intorno ad oggetti, apparentemente banali, forse approssimativi, ma fondamentali per vivere. Alcuni di questi oggetti, individuati da Blumerandfriends, sono in mostra: dal semplice metro alla matita, dal Post-it alla scopa, fino ad arrivare alla famosa falce, sulla quale Enzo Mari, in tempi non sospetti, ha lavorato come una sorta di entomologo. Scienza e progetto hanno sempre lavorato nel segno dell’approssimazione; come scrive Alexandre Koyré, ”tutte le macchine del XVI e XVII secolo, con le quali si è sviluppata la rivoluzione scientifica, sono state concepite e realizzate a occhio e croce”. “La logica dell’approssimazione” consente, soprattutto oggi, l’evoluzione degli oggetti quotidiani, ma anche i nuovi linguaggi dell’arte. L’imperfezione mette la base per una futura, progressiva ricerca infinita della “perfezione”: l’estetica delle cose da sempre è fondata su questo principio, in quanto rimette al centro il ruolo determinante della persona. La mostra è accompagnata da un doppio catalogo (Silvana Editoriale), in italiano e in inglese: una sorta di dizionario che affronta le discipline progettuali dal punto di vista  dell’approssimazione.

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